Il fallimento di G+
Articolo interessante su il Post in merito Google plus:
Un ingegnere software di Google ha per sbaglio condiviso una dissertazione da 4.578 parole sui fallimenti della sua azienda: con pensieri particolarmente critici nei confronti di Google+
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La “regola d’oro”, spiega quindi, è quella di affidarsi al proprio “mangime”, mentre Google+ non sarebbe altro che un “ripensamento patetico” e “una reazione istintiva” al successo di Facebook.
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Mha… Google è notoriamente un’azienda di smanettoni, il che ha sempre attirato un pubblico più “selezionato” sui suoi prodotti. G+ non lo vedrei tanto come un’arrampicata sugli specchi nel contrasto del colosso Facebook sul tema Social Network, bensì come un’alternativa più seria.
Personalmente avrei cercato di spingere/modificare un pò di più Wave invece di farlo morire od inglobarlo parzialmente negli altri prodotti. Anche se fin da subito Wave si è dimostrato forse troppo anacronistico come strumento per collaborare e nel mondo dove la maggior parte della gente si compra degli smartphone non perchè gli servono, ma perchè fa “figo” o perchè gli da la possibilità di condividere la cacca fotografata per strada, è chiaro che hai sbagliato era… forse tra qualche decina d’anni potranno ritirarlo fuori.
Fb è un “troiaio” sovraccarico di stupidaggini immani, miste a qualcosa di raramente interessante. Sinceramente spero non si arrendano a causa dei numeri sicuramente inferiori proprio perchè quest’ultimo ha avuto larga diffusione anche a chi non è dentro al mondo dell’informatica un pò più tecnica.
Dopo c’è anche da dire che un post pubblicato “erroneamente” da una persona (per quanto ingegnere) che dichiara apertamente di non essere un esperto di G+ lascia il tempo che trova.